JAMS

Diffusely abnormal white matter nella SM: outcome clinico e possibile strategia diagnostica

JAMS AUDISTIONS 2022
Autori:
Morat N, Giunchiglia V., Mensi A., Ludwig N., Tamanti A., Karoui H., Reynolds R., Howell O., Nicholas R., Monaco S., Magliozzi R.
Affiliazioni:
Dept Neuroscience, Biomedicine and Movement Science, University of Verona Dept Brain Sciences, Imperial College London

Background: Eseguendo un’analisi molecolare combinata di bioinformatica, neuropatologia e liquor su 40 casi di SM post-mortem, abbiamo scoperto che mentre la maggior parte dei casi di SM esaminati poteva essere classificata in base al carico e al modello di demielinizzazione e alle caratteristiche infiammatorie (infiammazione meningea e perivascolare, grado di attività della lesione), solo un individuo, MS424, presentava un profilo unico. Questo caso di SM aveva la durata di malattia più breve (10 anni contro una media di 29,6) e l’età di morte più giovane (39 anni contro una media di 57,4) rispetto agli altri. La principale caratteristica che differenziava la SM424 era l’ampia estensione della WM diffusamente anormale (DAWM), identificata da: perdita della colorazione LFB con immunocolorazione intatta della mielina PLP/MOG e attivazione diffusa della microglia. Queste caratteristiche sono state convalidate utilizzando un nuovo approccio quantitativo automatico e bioinformatico.

Obiettivi: Il nostro obiettivo sarà quello di dimostrare: i) se la DAWM è una caratteristica patologica rara o frequente della SM; ii) come può influenzare l’esito della malattia; iii) se si possono identificare strumenti di imaging traslazionale e/o biomarcatori del liquor utili per la diagnosi e/o il monitoraggio della malattia.

Metodi: Utilizzando un’analisi combinata di neuropatologia e bioinformatica intendiamo convalidare i nostri risultati su una coorte indipendente di casi di SM post-mortem. Inoltre, utilizzando l’analisi multimodale delle immagini di risonanza magnetica a 3T di un sottogruppo di casi di SM post-mortem esaminati, intendiamo verificare se e quale metodologia di risonanza magnetica sia in grado di rilevare adeguatamente la DAWM. Verranno esaminati i correlati clinici e patologici della DAWM. Infine, lo stesso nuovo algoritmo quantitativo bioinformatico e automatico utilizzato per quantificare le anomalie istologiche della mielina sarà utilizzato per quantificare le anomalie delle immagini di risonanza magnetica.

Risultati: Ci aspettiamo di vedere un potenziale legame tra la DAWM, l’esito clinico, i correlati di imaging e i biomarcatori del liquor.

Impatto scientifico: Aprire una nuova possibile classificazione del rischio nei pazienti con SM e fornire nuove conoscenze sull’importanza e la diffusione della DAWM suggerendo specifici biomarcatori di imaging e del liquor.