Background: I disturbi del sonno vengono frequentemente riportati dai pazienti con Sclerosi Multipla (SM) con prevalenza maggiore rispetto alla popolazione generale. Tuttavia, la valutazione della qualità del sonno nelle persone con SM non è effettuata di routine, come lo studio quantitativo delle alterazioni strutturali. Quest’ultime potrebbero sottendere alla fatica, contribuendo allo sviluppo di deficit cognitivi, rappresentando l’altra faccia della medaglia di un disturbo del sonno misconosciuto.E’ noto Inoltre che i disturbi del sonno possono favorire in soggetti sani fenomeni neurodegenerativi.
Obiettivi: L’obiettivo primario del progetto è l’analisi e la descrizione delle caratteristiche microstrutturali del sonno in persone con SM. Obiettivo secondario è la correlazione di tali dati con il profilo cognitivo, la fatica e con marcatori liquorali di neurodegenerazione.
Metodi: Il disegno dello studio prevede di arruolare 50 pazienti con recente diagnosi di SM, naive al trattamento, sottoposti a rachicentesi per pratica clinica. Saranno somministrate scale di valutazione clinica sia per il sonno (Pittsburg Sleep Quality Index (PSQI), Epworth Sleepiness Scale (ESS) che per la valutazione cognitiva (BICAMS (Brief International Cognitive Assessment for MS, BDI (Beck Inventory Scale) e la fatica (Fatigue Severe Scale (FSS). Sara’ effettuata registrazione polisonnografica del sonno notturno e dosaggio dei marker di neurodegenerazione liquorale (Beta amiloide, Proteina Tau, Proteina Tau fosforilata) nel liquor cefalorachidiano (LCR).
Risultati attesi: Presenza di alterazioni polisonnografiche della microstruttura del sonno in persone con SM, associate a compromissione dei test cognitivi e riduzione della beta amiloide nell’LCR.
Impatto scientifico: Lo studio del sonno nei pazienti con SM consentirebbe di approfondire l’impatto del disturbi del sonno sulla qualita’ di vita, sulle performance cognitive e sui fenomeni neurodegenerativi che potrebbero aggravare il quadro clinico e neuropatologico correlato alla SM. Viceversa, il miglioramento della qualità del sonno notturno potrebbe rappresentare un obiettivo terapeutico nei pazienti che lamentano fatica diurna e deficit cognitivi.